Statista e uomo politico africano. Primo ministro del
Camerun nel 1958, è stato presidente della Repubblica dal 1960 al 1982.
Nel corso del suo lungo incarico, ha promosso l'unità nazionale con la
creazione del partito unico Unione nazionale camerunese (1966) e con la
trasformazione dello Stato federale in Repubblica unita del Camerun (con la
riforma costituzionale del 1972). Inoltre, per la sua attività politica
nell'ambito dell'OUA,
A. è stato senz'altro considerato uno dei
leader africani. Nel 1982 si è ritirato inaspettatamente dalla carica di
presidente, trasferendo i poteri al primo ministro, Paul Biya, e recandosi in
Francia. Accusato dal suo successore di aver preso parte a un complotto
antigovernativo, ha contrattaccato accusandolo a sua volta di aver creato nel
Camerun un regime poliziesco di terrore. Dopo essere stato processato, è
stato condannato a morte in contumacia il 26 febbraio 1984, ma ha continuato a
essere un punto di riferimento fondamentale per la popolazione nord-camerunese,
in prevalenza musulmana. Non è mai rientrato in patria, trascorrendo i
suoi ultimi anni in Francia e in Senegal come rifugiato politico (Garoua 1924 -
Dakar 1989).